La Repubblica di Platone: riassunto

Riassunto dal Libro 1 al Libro 10: riassunto dettagliato (26 pagine formato doc)

Appunto di dennyvek

LA REPUBBLICA DI PLATONE: RIASSUNTO

La Repubblica di Platone.
Socrate si trova al Pireo con Glaucone, fratello di Platone, per fare preghiere alla dea e vedere la cerimonia. Al ritorno dalla festa, Polemarco li ferma e li invita a restare fin dopo la cena. A casa di Polemarco è presente anche Cefalo, l’anziano padre di Polemarco.
Socrate ama conversare con gli anziani e, convinto di poter imparare qualcosa da loro, chiede a Cefalo come sia la vecchiaia. Cefalo risponde che i più si lamentano, ma non tutti, compreso lui stesso.
Per lui in vecchiaia le passioni diminuiscono e si vive meglio, in pace e libertà. La vecchiaia, continua, è come il resto della vita: non cambia niente, dipende da persona a persona e dal proprio carattere.
Socrate continua la conversazione dicendo che ha sentito in giro che chi è ricco ha molte consolazioni e Cefalo risponde che anche un uomo ricco in vecchiaia può comunque non stare bene con se stesso.
Socrate domanda a Cefalo qual è stato il maggiore bene che ha potuto trarre dal denaro e Cefalo risponde «l’essere giusto», ossia non fare imbrogli e non avere debiti, per andare all’altro mondo senza timori o paure.
Socrate domanda: è questa la giustizia? Dire la verità e ridare le cose ricevute?
Polemarco interviene dicendo che la giustizia è proprio ciò, come dice anche Simonide, ossia: dare il bene agli amici e il male ai nemici.
Socrate risponde che bisogna non fare danno a nessuno e che la giustizia bisogna farla a prescindere da quel che si è ricevuto, così si formeranno i giusti.
 

La Repubblica di Platone: commento e analisi

PLATONE REPUBBLICA LIBRO 3

Trasimaco, con arroganza, interviene incoraggiando Socrate a dare una definizione sua di giustizia. Ma Socrate, che sa di non sapere, gli propone di dare una definizione, giacché è sapiente.
La definizione di Trasimaco è: la giustizia è l’utile del più forte, ossia del potere esecutivo degli stati. Socrate controbatte dicendo che poiché chi governa non sempre riesce a ottenere ciò che per lui è utile, la giustizia è sia l’utile sia il non utile del più forte. E’ giusto anche ciò che non gli è utile. Trasimaco: il governante riesce sempre a ottenere quel che gli è utile perché il governante non sbaglia mai.
 

RIASSUNTO PRIMO LIBRO REPUBBLICA DI PLATONE

Socrate afferma che le arti esercitano governo e dominio su quello che è il loro oggetto e il loro oggetto è debole (come la medicina col corpo). I governi, dunque, hanno di mira l’utile dei sudditi e non dei governanti.
Trasimaco cerca di fare notare a Socrate che all’ingiustizia assoluta corrisponde felicità per chi la commette e infelicità per chi la subisce. La vita dell’ingiusto, dunque, secondo Trasimaco, è preferibile a quella del giusto. E i governanti hanno sempre di mira il proprio utile.
Socrate risponde a queste affermazioni dicendo che la giustizia crea maggior guadagno dell’ingiusto perché chi fa bene il proprio compito, riceve mercede; cosa che, invece, non accade se qualcuno fa male il proprio compito.