La storia di Elsa Morante: biografia dell'autrice e riassunto del romanzo

La vita di Elsa Morante, celebre scrittrice del secondo Novecento e il riassunto del romanzo La storia, ambientato a Roma durante la Seconda guerra mondiale

La storia di Elsa Morante: biografia dell'autrice e riassunto del romanzo
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Elsa Morante

Fotografia della scrittrice Elsa Morante.
Fonte: ansa

Elsa Morante, nata a Roma nel 1912 e morta nel 1985, è una delle scrittrici italiane più amate e famose del secondo Novecento. Conosciuta principalmente per il suo romanzo La storia, ma famosa anche per aver scritto L'isola di Arturo, è stata anche una poetessa, saggista e traduttrice.

Vediamo la biografia dell'autrice e il riassunto dell'opera La storia

Elsa Morante: biografia

L'infanzia e gli anni giovanili

Elsa Morante nasce a Roma nel 1912; sua madre Irma Poggibonsi, è una maestra ebrea e suo padre, Augusto Morante, è sorvegliante in un istituto di correzione giovanile. Il padre biologico della scrittrice è però Francesco Lo Monaco, un impiegato delle poste.

Elsa trascorre la sua infanzia nel quartiere romano Testaccio e dopo aver completato gli studi liceali, si iscrive alla facoltà di Lettere, che in seguito abbandonerà. Dotata di grande talento, Elsa Morante inizia fin da giovane la sua attività letteraria, componendo filastrocche, favole per bambini, racconti e poesie che vengono pubblicate su varie riviste, tra cui Il Corriere dei piccoli e I diritti della scuola. Nel 1935 inizia a collaborare con alcuni periodici, tra cui Oggi e l’Eroica.

L'incontro con Moravia e la pubblicazione del primo libro

Nel 1936 Elsa incontra lo scrittore Alberto Moravia che sposerà nel 1941. I due frequentano molti dei principali scrittori e pensatori italiani del tempo, tra questi emerge Pier Paolo Pasolini, con cui entrambi strinsero una grande amicizia. Il 1941 è anche l’anno in cui Elsa Morante pubblica il suo primo libro Il gioco segreto, una raccolta di vari scritti giovanili.

I primi romanzi

Durante l'occupazione nazista, Elsa Morante e Alberto Moravia lasciano Roma e si rifugiano a Fondi. È qui che l’autrice comincia a scrivere il suo primo romanzo, intitolato Menzogna e sortilegio, pubblicato nel 1948 e che le valse il Premio Viareggio.

Nel 1957 esce L’isola di Arturo, il secondo romanzo della Morante, che ottiene un grande successo e grazie al quale, l’autrice, si aggiudica il Premio Strega.

La svolta

Gli anni Sessanta segnano una svolta nella vita di Elsa Morante sia dal punto di vista professionale che privato, in questi anni, infatti, la scrittrice si separa da Alberto Moravia. Nel 1963 pubblica la raccolta di racconti Lo scialle andaluso, ultima raccolta che rientra nella produzione del primo periodo. Le successive opere riflettono il periodo di instabilità vissuta dall’autrice e le inquietudini per il mondo esterno: nel 1965 esce il saggio Pro e contro la bomba atomica e nel 1968 la raccolta poetica Il mondo salvato dai ragazzini.

Gli ultimi romanzi

Il 1974 è l’anno di pubblicazione del romanzo La storia, l’opera più discussa e importante di Elsa Morante, ambientata a Roma durante la Seconda guerra mondiale. Successivamente la scrittrice inizia la stesura di quello che sarà il suo ultimo romanzo Aracoeli, pubblicato nel 1982. Elsa Morante muore d’infarto nel 1985.

La storia di Elsa Morante

Elsa Morante scrive La storia tra il 1971 e il 1973, l'anno seguente avviene la pubblicazione con la casa editrice Einaudi. Sin da subito il romanzo suscita numerosi consensi ma anche accese polemiche a causa del suo spirito anticonformista e originale.

Infatti, sebbene il romanzo sia caratterizzato da una struttura tradizionale, si presenta come un romanzo neorealista, anche se il neorealismo era già stato abbandonato da diversi anni.

Una particolarità del racconto è l’estrema precisione con cui viene narrata la vera storia nell’arco di tempo che va dal 1900 al 1967. All’interno di questa narrazione trovano ampio spazio le vicende della Seconda guerra mondiale e dell’immediato dopoguerra, nelle quali emergono le figure dei protagonisti del romanzo: Ida Ramundo e i suoi due figli, Nino e Useppe, e il misterioso Davide Segre.

La storia: riassunto

La protagonista del romanzo è Ida Ramundo, un'insegnante delle elementari originaria del sud Italia ed ebrea da parte di madre. Ida è vedova e ha un figlio, Nino, un giovane spavaldo ed esuberante che durante la dittatura di Mussolini milita nelle squadriglie fasciste per pura spavalderia. In un giorno del gennaio 1941, Ida subisce una violenza da parte di un soldato tedesco, da cui nascerà un bambino, Giuseppe detto Useppe.

La vita di Ida subisce ulteriori traumi in seguito alla partenza di Nino per la guerra e alla distruzione della sua abitazione causata dal bombardamento di San Lorenzo nel 1943. Si susseguono vari trasferimenti, prima a Pietralata dove Ida e Useppe condividono uno stanzone con una famiglia romano-napoletana, soprannominata "I Mille", poi in affitto presso una famiglia e infine in un piccolo appartamento a Testaccio.

La storia di Ida e di Useppe si intreccia con quella di Davide Segre, inizialmente presentato con il nome di Carlo Vivaldi, a Pietralata, dove il giovane conosce anche Nino, fuggito dai campi di battaglia e tornato a Roma come partigiano. I due stringeranno un'importante amicizia, che durerà fino alla morte di Nino, avvenuta a causa di un incidente stradale durante il trasporto di merci di contrabbando. Davide, invece, morirà a causa di un’overdose.

Anche per Useppe e per Ida l'epilogo è tragico: il bambino perderà la vita giovanissimo a causa di una grave forma di epilessia, Ida, invece, piena di dolore finisce in un manicomio, dove morirà nove anni dopo.

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